Secondo me questa cosa non aveva futuro. A metà degli anni Ottanta la nostra scuola cominciò ad organizzare corsi per programmatori, fu addirittura creata apposta una nuova sezione analfabetica, senza sezioni con la sola dicitura "Ragionieri Programmatori". Partecipai insieme a molti altri al primo corso di prova, una specie di introduzione al linguaggio macchina, ma secondo me questa cosa non aveva futuro. Il computer della scuola, per intenderci, occupava quasi per intero un'aula scolastica. Proprio così, mentre sul mercato cominciavano a comparire i primi personal (grandini, ma personal), noi utilizzavamo ancora un computer grande come un armadio.
Perché la scuola italiana è così, vorrebbero farti recitare una puntata di Star Trek coi costumi della Mandragola.
I nostri primi tentativi di dialogo con la macchina furono effettuati tramite schede forate, non scherzo, esistevano davvero ! Dopo una prima serie di lezioni mi toccò programmare una semplice moltiplicazione : 4x9. Una volta inserito le schede il risultato fu davvero deprimente, sul display comparve il numero trentacinque. Ecco perché, per me, questa cosa del computer non aveva futuro. Allora è vero che mi manca sempre qualcosa...
Il nostro professore di calcolo e programmazione, tale Marcello Guadagnini da Serravezza non si limitava all'insegnamento del sistema binario o alla correzione dei compiti, tentava, con discreto successo, metodologie di insegnamento diverse da quelle convenzionali per farci innamorare dell'algebra.
All'inzio dell'anno ci arringò così : " Ragazzi, la matematica non è la scienza della vita, ma quella che studia l'attesa, le pause".
Oppure su un compito appena corretto scriveva : "Il calcolo combinatorio non è il frutto, ma il baccello che lo contiene".
Se ti vedeva disperato dietro la soluzione di un esercizio era capace di dirti : "Non guardare la torta, né la ciliegia che sta sopra, concentrati sul cappello del pasticciere".
Infine, dopo l'ultima campanella dell'anno, se ne uscì fuori con : "La matematica non è la donna con cui fai sesso o si spoglia, ma quella che si riveste ed esce". Ma caro professore si può uscire da una stanza come si può uscire da una vita, è diverso coi numeri !
All'inzio dell'anno ci arringò così : " Ragazzi, la matematica non è la scienza della vita, ma quella che studia l'attesa, le pause".
Oppure su un compito appena corretto scriveva : "Il calcolo combinatorio non è il frutto, ma il baccello che lo contiene".
Se ti vedeva disperato dietro la soluzione di un esercizio era capace di dirti : "Non guardare la torta, né la ciliegia che sta sopra, concentrati sul cappello del pasticciere".
Infine, dopo l'ultima campanella dell'anno, se ne uscì fuori con : "La matematica non è la donna con cui fai sesso o si spoglia, ma quella che si riveste ed esce". Ma caro professore si può uscire da una stanza come si può uscire da una vita, è diverso coi numeri !
Per me non è così, ma ogni volta che vedo una donna che si veste per uscire, e faccio di tutto per essere sveglio per quel momento; appena si mette le calze, conto la tabellina del 9 : 9x2 diciassette, 9x4 trentacinque, 9x9 ottanta...
vintage
RispondiEliminaecco ora capisco molte cose è colpa di Marcello guadagnini da Serravezza, potevi dircelo prima!
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RispondiEliminaForte.
RispondiEliminaBacio e buon venerdì!
sempre bello ritrovarti, jardigno...Elisabeta
RispondiEliminaVorrei averlo conosciuto quel professore, qualcosa mi dice che ne sarei rimasta affascinata
RispondiEliminaMi venuta una strana volgia di mettere una giacca con le spalline ....
RispondiElimina"La matematica sembra dotare una persona di qualcosa come un nuovo senso."
RispondiEliminaCharles Robert Darwin
io e la matematica non siamo molto amici
RispondiElimina4 x4...... 15?
ma lo sai che avevo una compagna di liceo , che avevo alluvionato con spazio 1999 e star trek e che in un tema riuscì a infilarci tutta la tiritera di " .. là dove nessun uomo è mai giunto prima etc etc " , e a prendere pure un bel voto ? miaoooooo
RispondiEliminabellissimo!!! ho adorato la tavola pitagorica, ero d'una bravura esaltante. Era l'unica cosa che mi piaceva oltre Dante!! L'altro giornpo ho provato a fare una moltiplica a mano con 5 cifre sopra e sotto, ma sai che ero impacciato? Buona domenica! tt
RispondiEliminaUn romanzo adatto per il mio papà:vecchietto tecnologico, che non resiste alle ultime novità; e per mia sorella malata di numeri statistici e musicali. Ho inviato loro il tuo limk e speriamo si divertano come mi sono divertita io.
RispondiEliminanon ho molta dimistichezza con gli argomenti che hai trattato oggi, impiego sempre un tempo infinito...rimettermi le calze....vieni a trovarmi su h2ofashionadded.blogspot.com , io e eva abbiamo bisogno del tuo giudizio, davvero!
RispondiEliminaQuel professore era un poeta, e anche un musicista, ne sono sicuro.
RispondiEliminapotrebbe essere un racconto di fantasia...ma ho visto le sezioni di ragioniere programmatore con questi occhi da gallina!!! :)
RispondiEliminaRido, perché mi figuro Wise che dirige Callimaco...
RispondiEliminaGrande poeta e insuperabile matematico!
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