giovedì 21 novembre 2013

Tango in elevator


 
Strana combinazione — prosciutto e melone
Tango a colazione
Trema il frigorifero
Donna che scotta
Tu sei per me
L’eterna lotta tra il dolce e il salato
Sento il tango dei tuoi tacchi
Pizzicare il palato
Piccante, peccaminoso
Come peperoncino rosso — tacchi puntati alla gola.
NADER GHAZVINIZADEH




Non la chiamerei felicità Signorina, la mia è giusto una fiera contentezza, disse il professor Moroni uscendo dall'ascensore e asciugandosi col fazzoletto piegato in quattro quel velo di sudore che gli si rintanava sotto gli occhi lucidando gli zigomi. Perché il professor Moroni abitava in quel palazzone, che molti ecologisti insistono a chiamare palazzaccio, usando un dispregiativo tipico di quelli che odiano i grattacieli come quello lì; che in verità pareva una zucchina colta in ritardo dentro un orto spoglio. Ad essere sinceri a quel palazzone mancava giusto un piano per poter essere inserito nella categoria grattacieli e a quella zona della città mancava proprio un cielo per poter inserire quel palazzaccio nell'ambita categoria dell'Empire o della Willis Tower. Ma il professor Moroni in quell'ascensore, di quel palazzaccio ad un soffio dai gradi di grattacielo, insegnava a ballare il tango.
 
Come descrivere il professore ? Un uomo che insegnava a ballare il tango dentro un ascensore di portata 250 chili, un insegnante che approfittava del tempo trascorso dentro quella spoglia cabina per dare ripetizioni di Storia ed anche di Latino.
 
Lui si descriveva con le parole di Sallustio quando parla di Catilina : Vastus animus inmoderata, incredibilia, nimis alta semper cupiebat (Spirito vasto, anelava sempre alle cose smisurate, al fantastico, all'immenso).Il Latino non è una lingua morta, spiegava al nipote indolente e ripetente, è semmai una lingua sedata dall'insegnamento scolastico. Era altresì capace di spiegare e illustrare la battaglia di Lepanto nel tempo che occorreva a quell'ascensore per salire dal terreno fino in cima, all'ultimo piano. La spiegazione non era mai banale, i personaggi storici venivano tratteggiati prendendo spunto dall'attualità. L'ammiraglio Marcantonio Colonna assomigliava sputato a Joe Bastianich, quello di Masterchef, ma non lo dire durante l'interrogazione, ripeteva al nipote che annuiva stupito.
 
Il tango non ha schemi, il professore era un seguace del cortito, ma nello stretto della cabina riusciva a realizzare coreografie incredibili, ricche di varianti, lo spazio non è un limite, la fantasia muove e da scacco in quattro figure : ocho adelante, molinete, parada e cadenza. Matto
 
 




 
 
continua

 


7 commenti:

  1. LUNGA VITA AL PROFESSOR MORONI!
    a me va :)

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  2. « Il tango non è maschio; è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l’"otto", che è come il cuore del tango, lo fa la donna.
    (Miguel Angel Zotto)

    L'uomo guida e la donna segue.
    Poche regole semplici che aprono all'improvvisazione.
    L'improvvisazione......era la parte che più piaceva a Mora, tanghera specializzata nell'ocho, la più brava in assoluto ad assecondare il compagno, passo e consecutivo pivot, per "ocho adelante" o "ocho par atras".
    Per Mora era quello il momento più eccitante, il passo del cuore, pur tenendo in debita considerazione tutti i preliminari di quel ballo che le davano modo di entrare in armonia col compagno di turno, stabilire, soprattutto, se valeva la pena personalizzare quell'armonia percepita in una improvvisazione molto più intima e molto più audace.
    I preliminari le erano necessari per capire se si sarebbe realizzata, col tanghero di turno, la comunicazione perfetta dei corpi, captando, attraverso l'abbraccio, e la respirazione, emozioni, energie e palpitazioni, che avrebbero trasformato il tantrico in qualcosa di più fulmineo e carnale.
    E questo, Mora, lo comunicava, al partner di turno quando, effettuato il pivot, lei avrebbe tracciato un "ocho adelante" (promosso)o un "ocho par atras" (bocciato): era quello il momento in cui lui avrebbe capito se si sarebbe arrivati alla "cadenza".

    E così, con molta grazie e discrezione, era lei a stabilir le regole e condurre le danze perchè, pur riconoscendo la regola basica che stabilisce che nel tango è l'uomo a guidare, Mora, invece, si riservava il diritto di poter prendere un'altra direzione.

    Inspiré par le tango et votre histoire: voulez-vous danser avec moi ?
    Marlene

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  3. la battaglia di lepanto e marcantonio colonna, nel 1571 fecero la storia.

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  4. Non avrei mai pensato che un ascensore potesse ospitare delle lezioni di tango!

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  5. Antonio ho cambiato blog..desidero che tu lo sappia..
    http://sefosseche.wordpress.com/
    ciao Buona domenica

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  6. lo spazio non conta si balla anche col pensiero :-)

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  7. Mi hai ricordato un po' lo stile di Benni :)

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